lunedì 27 aprile 2009

Come partecipare all'edificio?








La domanda che mi sono posto è stata: come collegare la forma dell'edificio con quello che poi c'è al suo interno?

La riposta l'ho trovata nella tecnologia creata da Electroland, che è un team di designer di Los Angeles, ossia una pavimentazione luminosa a Led rossi incorporati al suolo che varia in funzione dei movimenti dei visitatori. Applicando questo tipo di pavimentazione nei percorsi interni chi entra nell'dificio interagisce con esso, questo principio di interazione con l'edificio è lo stesso principio fondante che c'è alla base dell'area, ossia chi entra nel lotto deve sentirsi partecipe di questa.









Altra soluzione interessate è di riportare in facciata quello che ho all'interno: LA MUSICA!!!

Sempre grazie ad un'invenzione Electroland (panneli a LED sulla facciata dell'edificio), posso ricreare sicuramente l'idea della musica che c'è all'interno dell'edifiio.



E se l'edificio oltre ad interagire visivamente con le persone che ci entrano interagisse anche a livello energetico? Se dal movimento prodotto dal ballo si potesse ottenere energia elettrica? E' questa l'idea che c'è alla base della discoteca Off Corso costruita a Rotterdam, ma la stessa idea è applicabile all'interno di questo progetto. Come è possibile trarre energia dal movimento?

La risposta che la forniscono degli speciali pavimenti sospesi su speciali cristalli che producono elettricità quando vengono fatti sobbalzare.

domenica 26 aprile 2009

Contesto ambientale


Gli Urban Voids inclusi nella macroarea da me presa in considerazione sono stati scelti in base a due criteri fondamentali: la vicinanza con la mia area e l'evidente affinità con alcune idee progettuali.
In questa tavola viene messo in evidenza quello che è l'elemento principale del quartiere: ossia questi gradi spazi adibiti a verde attrezzato che potrebbero essere sfruttati come il principio di un percorso ecologico.

Griglia orientata


La griglia sopra riportata è frutto dello studio delle vie principali del quartiere ma soprattutto risponde ad una domanda fondamentale: come può un'abitante della zona interagire con il mio lotto?

La risposta è semplice, tramite una serie di percorsi mirati che uniscano le aree che hanno intenti comuni. Nell'intersezione di questi percorsi non può che nascere un polo di aggregazione, che può essere la piazza o anche un punto interno dell'edificio dove comunque si genera aggregazione.

Perchè una griglia così larga?

E' la prima scelta che ho compiuto, quella di non vincolare troppo i mio edificio, anche perchè in una zona dove non ci sono tipologie di costruito prevalenti e non c'è una vera e propria maglia regolare, fare una maglia regolare interna proprio all'interno del lotto non mi sembrava una buona sceta. Inoltre, volendo impostare tutto il mio progetto sui percorsi era molto più interessante studiare come le persone potevano "partecipare al mio lotto" e come dal mio potevano giungere ai lotti limitrofi.

mercoledì 8 aprile 2009

Programma d' uso


Mi sembrava anche giusto esplicitare il programma d'uso dell'area, così ho raccolto tutte le miei idee sparse e le ho messe insieme con criterio. Naturalmente le percentuali sono riferite all'importanza che le attività hanno all'interno dell'area non all'area che esse occupano.

lunedì 6 aprile 2009

Driving Force

Fotosintesi Musicale


E' vero che le idee migliori vengono quando fai altre cose, infatti mentre ero in altre faccende affancendato mi è venuta in mente questa associazione di parole che sintetizza tutta la mia driving force. Pensavo a quello che era l'elemento portante del mio progetto: la natura. Dalla natura alle piante. Dalle piante alla fotosintesi crolofiliana.
In poche parole le piante assorbono anidride carbonica dall'ambiente e poi rilasciano ossigeno. Quello che succede nel mio progeto è un procedimento analogo: invece dell'anidride carbonica vengono assorbite le idee creative delle persone che tramite un processo di trasformazione vengono rilasciate sotto forma di musica.
La stessa musica che viene messa a disposizione di tutti tramite radio e locali per il semplice fine di divertire ed aggregare. Quello che si crea nell'area è un organismo autosufficente che vive delle proprie creazioni, ma aperto verso la gente del quartiere.

Perchè le Creative Commons?

Perchè sono gruppi di persone che incarnano tutto ciò:
la libertà di creare in generale e di condividere con gli altri le proprie crezioni, senza passare per intermediari.


mercoledì 1 aprile 2009

Alimentiamo le nuove idee



Giornata impegnativa ma soprattutto stimolante. Bisognava rimettere in moto il cervello, dopo aver pensato tanto alla forma ed a quello che questo progetto doveva realizzare ora è giunto il momento di fermarsi un secondo a riflettere sulle cose che realmente occorrono al quartiere.
Partiamo dalle aree di progetto, non più 4 aree ma solo 2, la 21 e la 23.

Un'area di intervento più piccola consente di avere un progetto meno dispersivo, ma apre anche nuove tematiche che sono la volontà di sviuppare un progetto che stabilisca una sorta di continuità con il progetto di Stefano Pisa, che occuperà l'area 24 e 26.


http://http//stefanopisa.blogspot.com/


Perchè "Quo vadis?"

Questo titolo deve essere una provocazione e nasce dopo un'analisi dei servizi presenti nel quartiere. Mi sono accorto che non ci sono ne negozi ne poli di aggregazione. "Quo vadis?" in latino significa "dove vai?" e la risposta a questa domanda doveva diventare: "Nella mia area" e grazie a un discorso di percorsi "anche nelle aree limitrofe alla mia."

Perchè?

Per quello che la mia area offre è tutto quello che manca nel quartiere, inoltre va ad arricchire una serie di interventi che puntano a riqualificare il territorio di Torpignattara.





I Locali: luogo di svago e aggreazione per eccellenza, svolgono una parte importante all'interno del progetto. Diciamo che è il nucleo intorno a cui tutto ruota.





Creative Commons:è un'organizzazione non profit dedicata all'espansione della portata delle opere di creatività offerte alla condivisione e all'utilizzo pubblici. Essa intende altresì rendere possibile, com'è sempre avvenuto prima di un sostanziale abuso della legge sul copyright, il ricorso creativo a opere di ingegno altrui nel pieno rispetto delle leggi esistenti.



Come integrarle nel progetto? Aprendo degli spazi liberi per chi vuole fare musica, Bisogna trovarsi in un ambiente stimolante per produrre e sicuramente trovarsi un un ambiente dove si respira musica aiuta.



Stazione radio: non si tratta di una stazione radio all'interno di una discoteca, ma di una stazione radio che vive della musica creata dalle Creative Commons e messa in onsa dagli stessi DJ che animano le serate dei locali. E' una radio viva!!!






Esibizioni Live: quante volte avete pensato: "Mi piacerebbe tanto far sentire le mie creazioni tramite esibizioni live?" Non è un pensiero innovativo, ma soprattutto è un pensiero che ha già raccolto consensi...a Londra per esempio è possibile esibirsi nelle stazioni della Metro, visto che ci sono delle vere e proprie postazioni con prese per la corrente e spazio per gli strumenti, pensate per tutti i compositori che hanno voglia di rendere partecipi i passanti delle loro nuove idee.



Fare una cosa del genere in un'area che parla e vive principalmente di musica assumerebbe un significato ancora più forte, soprattuto se queste postazioni fossero posizionate in punti di passaggio strategici.





Locale all'aperto: Una valida alternativa durante i mesi estivi. Spazio riutilizzabile per concerti a pagamento.





Bar: Per completezza mi sembrava giusto aggiungere un'ultima ma non ultima attività che si svilupperà nell'area. Se la discoteca è un punto di aggregazione e svago, di sicuro il bar è per eccellenza il luogo dove le persone si ritrovano per scambiare qualche chiacchiera alla fine della giornata...questo può accadere sia che sia un musicista sia che sia una persona che è entrata nell'area per fare una passeggiata. Può essere anche una sorta di femata per le persone che escono o entrano dai locali...le possibilità sono davvero tante...