mercoledì 1 aprile 2009

Alimentiamo le nuove idee



Giornata impegnativa ma soprattutto stimolante. Bisognava rimettere in moto il cervello, dopo aver pensato tanto alla forma ed a quello che questo progetto doveva realizzare ora è giunto il momento di fermarsi un secondo a riflettere sulle cose che realmente occorrono al quartiere.
Partiamo dalle aree di progetto, non più 4 aree ma solo 2, la 21 e la 23.

Un'area di intervento più piccola consente di avere un progetto meno dispersivo, ma apre anche nuove tematiche che sono la volontà di sviuppare un progetto che stabilisca una sorta di continuità con il progetto di Stefano Pisa, che occuperà l'area 24 e 26.


http://http//stefanopisa.blogspot.com/


Perchè "Quo vadis?"

Questo titolo deve essere una provocazione e nasce dopo un'analisi dei servizi presenti nel quartiere. Mi sono accorto che non ci sono ne negozi ne poli di aggregazione. "Quo vadis?" in latino significa "dove vai?" e la risposta a questa domanda doveva diventare: "Nella mia area" e grazie a un discorso di percorsi "anche nelle aree limitrofe alla mia."

Perchè?

Per quello che la mia area offre è tutto quello che manca nel quartiere, inoltre va ad arricchire una serie di interventi che puntano a riqualificare il territorio di Torpignattara.





I Locali: luogo di svago e aggreazione per eccellenza, svolgono una parte importante all'interno del progetto. Diciamo che è il nucleo intorno a cui tutto ruota.





Creative Commons:è un'organizzazione non profit dedicata all'espansione della portata delle opere di creatività offerte alla condivisione e all'utilizzo pubblici. Essa intende altresì rendere possibile, com'è sempre avvenuto prima di un sostanziale abuso della legge sul copyright, il ricorso creativo a opere di ingegno altrui nel pieno rispetto delle leggi esistenti.



Come integrarle nel progetto? Aprendo degli spazi liberi per chi vuole fare musica, Bisogna trovarsi in un ambiente stimolante per produrre e sicuramente trovarsi un un ambiente dove si respira musica aiuta.



Stazione radio: non si tratta di una stazione radio all'interno di una discoteca, ma di una stazione radio che vive della musica creata dalle Creative Commons e messa in onsa dagli stessi DJ che animano le serate dei locali. E' una radio viva!!!






Esibizioni Live: quante volte avete pensato: "Mi piacerebbe tanto far sentire le mie creazioni tramite esibizioni live?" Non è un pensiero innovativo, ma soprattutto è un pensiero che ha già raccolto consensi...a Londra per esempio è possibile esibirsi nelle stazioni della Metro, visto che ci sono delle vere e proprie postazioni con prese per la corrente e spazio per gli strumenti, pensate per tutti i compositori che hanno voglia di rendere partecipi i passanti delle loro nuove idee.



Fare una cosa del genere in un'area che parla e vive principalmente di musica assumerebbe un significato ancora più forte, soprattuto se queste postazioni fossero posizionate in punti di passaggio strategici.





Locale all'aperto: Una valida alternativa durante i mesi estivi. Spazio riutilizzabile per concerti a pagamento.





Bar: Per completezza mi sembrava giusto aggiungere un'ultima ma non ultima attività che si svilupperà nell'area. Se la discoteca è un punto di aggregazione e svago, di sicuro il bar è per eccellenza il luogo dove le persone si ritrovano per scambiare qualche chiacchiera alla fine della giornata...questo può accadere sia che sia un musicista sia che sia una persona che è entrata nell'area per fare una passeggiata. Può essere anche una sorta di femata per le persone che escono o entrano dai locali...le possibilità sono davvero tante...

3 commenti:

  1. ecco unlink per la nuova direzione che la ricerca nelle componenti piezoelettriche ha preso. il zhong lin wang continua a sorprendere il mondo con le sue nuove nanotechnologie.

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  2. quo vadis?
    DOVE VAI!?
    Interrogativo che forse dovresti porti.
    Il tuo intervento si colloca all'interno di un programma che ha come priorità: la sostenibilità ambientale ed economica, il riciclo e l'integrazione sociale di più etnie.
    Se NOTI sono interventi altamente sensibili dal punto di vista umano e dal punto di vista del costruito(bassa densità).

    Punti discordanti:
    1.la pianificazione estesa non si rislove col costruire un semplice e fastidioso ponte.
    2.la riqulificazione, la ricostituzione, la RESTITUZIONE della natura non può assolutamente risolversi semplicemente col mezzuccio del tetto verde.
    3.Da quando in qua la discoteca è un luogo di aggregazione?(ne parliamo)
    4.Ci pare che il tuo approccio progettuale con l'area sia un parallelo alla politica romana dei centri commerciali(-centralità), visti come accasione di riqualifica ambientale, sociale ed economica, cosa che non è.
    (come già altre nazioni d'europa hanno appurato e superato)

    ps.Nella speranza che questa critica sia del tutto costruttiva.

    Valerio Galeone
    Giulio Tonelli

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  3. Belle le critiche, soprattutto quando sono costruttive.

    Risponderò per punti:

    1)Pianificazione estesa non si risolve gettando un ponte sul un'altra area(la tua in questo caso), il primo passo è quello di parlare con le altre persone che stanno sviluppando un progetto nelle aree limitrofe, perchè molte volte i blog non descrivono tutto quello che vorrebbe il progettista.
    Inoltre il ponte non nasce come espediente ma come conseguenza, ho impostato la mia area sui percorsi che dvrebbero ricollegarsi agli altri lotti per rendere la passeggiata di una persona che entra più piacevole, se pr te divena un problema ne possiamo benissimo parlare.

    2) Il "mezzuccio" del tetto verde è quello che personalmente ho utilizzato per far si che il costruito possa uscire da un'area completamente verde, anche i parcheggi sono verdi...se guardi una goto erea dell'area mi immagino che tu veda tutto verde ad eccezione della discoteca all'aperto a forma di chiave di violino.

    3) Infatti ho sbagliato io, è rduttivo dire che la discoteca sia un centro di aggregazione. Nel mio progetto è di più, la devi pensare prima dall'ottica di chi crea musica, che dopo aver creato vuole vedere che impatto ha la sua musica su chi va a ballare: la gradisce o meno?
    E poi la devi vedere dal punto di vista di chi finalmente trova un luogo dov andarasi a divertire...mi vuo dire che non aggrega?

    4) Il tuo quarto punto è il più interessante, anche perchè all'inizio la mia idea era partita propio da un centro commerciale con locali: il MAREMAGNUM di Barcellona, non perchè centro commerciale, ma per le dinamiche che crea. Il MAREMAGNUM è un luogo vivo da mattino a notte fonda, dove la gente si ritrova a tutte le ore del giorno, volevo fosse qesto la mia area. La via più facile era riprendere le stese funzioni(ridimenzionate del MAREMAGNUM), visto che a Torpignattara mancavano, ma poi veramente andavo a sbattere la testa nelle dinamiche dei centri commerciali.
    Ho cambiato rotta e mi sono specializzato su una cosa che mi piace e che avrebbe dato vita al quartiere: la MUSICA!!!.
    Da lì ho iniziato a ragionare ed ho sviluppato l'idea fino a dove la vedi ora, in mente ho anche l'idea di come dovrebbe essere l'edificio, ma siamo ancora agli inizi e potrà cambiare altre 2-3 volte...
    ha le dinamiche dei centri commerciali?
    Se me lo dici nel senso che la gente vive l'area, allora mi fai un complimento...perchè sono riuscito nel mio intento, altrimenti non vedo somiglianze con un centro commerciale. Almeno non ora.

    Spero di essere stato costruttivo nella risposta.

    Marco V. Sessa

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